ANNI ’20
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ll periodo che va dalla fine della prima guerra mondiale fino agli anni 30 è di solito definito come i ruggenti anni ’20, periodo in cui la società subisce un enorme cambiamento per quanto riguarda l’universo femminile e la moda.
Ciò è legato al fatto che la libertà che le donne iniziarono ad assaporare in questo decennio era riflessa perfettamente nella moda anni ’20; infatti i vestiti si accorciarono moltissimo e si iniziarono ad utilizzare le prime stoffe sintetiche, a causa anche della scarsità di materiali durante la grande guerra.
MARIACRISTINA MACCARONE
E’ indubbia la grande influenza di un nuovo genere musicale proveniente dagli USA: il Jazz. Le ragazze che frequentavano i locali dove si suonava il jazz indossavano abiti corti e sfrangiati ed erano chiamate flappers. Fumavano in pubblico, portavano i capelli corti, a volte indossavano abiti maschili e godevano di una spregiudicatezza mai vista prima.
Gli abiti delle “vamp” anni ‘20 erano guarniti da frange e perline in modo che questi potessero ondeggiare al ritmo dei balli in voga in quel momento: tipo il “fox-trot” e lo “scandaloso “tango”.
Lo stile CHARLESTON era la moda del momento con vestitini corti con accessori in madreperla o lustrini per le donne, anche l’hairstyle femminile subì una profonda contaminazione: cuffie, retine, perline, foulard, frangette e onde erano lo stile preferito e più alla moda per tutte le donne che sentivano la necessità di attirare l’attenzione.
Negli anni ’20 cominciò a diffondersi l’uso del make-up soprattutto per la sera. Il make-up anni ’20 era molto particolare e caratterizzava lo sguardo ed il volto tendenzialmente pallido e ben incipriato, le sopracciglia divennero sottilissime mentre le labbra erano messe in risalto da rossetti dai toni scuri come il marrone, il rosso scuro. Le labbra inoltre venivano disegnate dando risalto alla centralità della bocca caratterizzata da una forma a cuore tipica anche delle bambole. Gli occhi, invece, venivano contorniati da matita e ciglia finte, utilizzando colori scuri come nero e grigio.
MODA UOMO
L’eleganza MASCHILE era di ispirazione
inglese: fu Edoardo VII, principe di Galles a stabilire le nuove direttive dell’abbigliamento maschile anni ’20. Il principe, infatti, amava gli abiti dal taglio comodo, con giacche e pantaloni ampi, confezionati in tessuto tweed con disegni pied-de-poule, ed ovviamente, in Principe di Galles. Tra i tessuti anni ’20 più diffusi troviamo anche il gessato, che veniva spesso abbinato alle scarpe da passeggio a due tinte, con tomaia e ghetta in pelle di colori contrastanti.
FOTO: EMILIO 3C