Gli anni ’60 sono conosciuti da tutti come il decennio dell’apogeo della libertà, del cambiamento e della dissoluzione. In Europa, Londra è l’emblema di tutto questo e la massima espressione della rottura col passato.
In poco tempo, infatti, la minigonna diventò simbolo di emancipazione, di libertà, di femminilità, di una sensualità che finalmente poteva essere esternata con tutta la sua potenza.
LA RIVOLUZIONE DELLA MINIGONNA
La prima minigonna, confezionata nel 1963,era corta 5 centimetri sopra il ginocchio e di anno in anno si accorcia vistosamente: prima di 10 centimetri, poi ancora di 20 e ancora, ancora più su, fin dove è permesso arrivare, fino al limite tra intrigo e mancanza di pudore, tra decenza e volgarità.
NEW FASHION?
Tra i benpensanti ci fu chi non tardò a gridare allo scandalo e ogni qualvolta una ragazza passava per strada indossando una minigonna , le teste dei passanti si giravano come trottole, ma ben presto tutti furono costretti a ricredersi o, quantomeno, ad arrendersi
TYLISH!
“Le vere creatrici
della mini sono le ragazze, le stesse che si vedono per la
strada”.MARY QUANT
MAKE UP STYLE
Gli anni ’60 hanno rappresentato una vera e propria rivoluzione, sociale e culturale, andando a toccare tutti gli aspetti, compreso il make up. Per realizzare un trucco occhi in pino sixties style è necessario puntare tutto sugli occhi. L’enfasi maggiore arriva dalle linee geometriche e nette che delineano la piega palpebrale, realizzate con un ombretto marrone scuro e nero.
Ma un vero trucco anni ’60 non può prescindere da tre elementi: ciglia finte, mascara ed eyeliner. Le ciglia finte, a ciuffetti o intere, arrivano sul mercato proprio in questi anni e non c’è diva che non ne abbia fatto ampio uso.